Dopo Pasqua la Pentalux ha collaborato con il Comune di Tavagnacco per far partire sul territorio il Banco Alimentare che permetterà di aiutare alcune famiglie in difficoltà, sotto il controllo dei servizi sociali del Comune stesso.
Ai primi di agosto sono stati accolti una decina di bambini Saharawi, per quindici giorni e, come ogni anno, ci sono state numerose uscite nella Regione, dalle Alpi al mare, tra cui la gita con i gommoni a Grado, con il patrocinio della locale Lega Navale, nonché la salita al rifugio Gilberti per far conoscere le montagne e far toccare la neve.
Vi è stata una grande partecipazione di volontari che hanno contribuito a rendere piacevole il soggiorno e ad organizzare la festa finale, con la presenza del gruppo musicale dei Caramel. Gli stessi il 18 agosto hanno tenuto il consueto concerto annuale in ricordo dell’amico Peter, già componente del gruppo ed è stata raccolta la somma di 1200 euro, devoluta alla Pentalux.
Si sta organizzando il viaggio in Burkina Faso dal 1 al 10 novembre, cui parteciperanno, a proprie spese, 19 persone; 9 di queste tra strumentisti e familiari dei Caramel. Il gruppo suonerà a Nouna e ci sarà uno scambio musicale con due gruppi locali, in occasione della festa che farà conoscere alla popolazione la seconda fase del progetto di depistaggio della vista tra i bambini dei villaggi della provincia della Kossì.
Un appuntamento importante è quello di domenica 19 al Casello di guardia del Vecchio Castello di Porcia. L’associazione esporrà foto e materiali illustrativi sulle attività di volontariato svolte e da svolgere.
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Rientro dalla missione
E’ rientrata il 7 aprile la missione in terra d’Africa per i 5 volontari, tra cui 2 minori, organizzata dall’associazione Pentalux di Tavagnacco.
Accolti in maniera straordinaria dalle famiglie Saharawi, dove abbiamo soggiornato per tutti i sette giorni, abbiamo toccato ancora una volta con mano la durissima realtà di vita che i profughi Saharawi devono sopportare ormai da 35 anni.
Quest’anno per la prima volta, in coincidenza con le festività Pasquali, il periodo scelto è stato quello di aprile e ci ha fatto capire il caldo che i profughi devono sopportare, possiamo solo immaginare cosa deve essere nei mesi tra giugno e agosto! Le altre missioni si erano svolte tra dicembre e inizio marzo. I 45 gradi del deserto tolgono il fiato e le forze, il sole è così forte che acceca, le ciabatte di gomma lasciate al sole si sciolgono; solo il pensiero che nei mesi più caldi si toccano i 55/60 gradi non ci capacitano com’è possibile la vita umana e animale in quei luoghi.
Durante la nostra permanenza abbiamo visitato ospedali e scuole, in due di queste abbiamo consegnate parte del materiale scolastico raccolto durante il Memorial “Valerio Frezza” dello scorso anno, visitato le strutture che la Pentalux ha realizzato negli anni passati e avuto fondamentali contatti con i responsabili Saharawi.
Durante tutta la nostra permanenza siamo stati seguiti dall’ormai amico fraterno Fadel Mohamed Lamin, il primo insegnate Saharawi giunto a Tavagnacco nel lontano 1996, Fadel faceva le veci di accompagnatore del gruppo di bimbi che ci ha fatto conoscere l’ingiustizia che il Marocco sta perpetrando dal 1975 invadendo il Sahara Occidentale. Samanta Seganfreddo, 17 anni e Giulia Di Giorgio, 14 anni, hanno voluto condividere questa esperienza insieme a Liliana Gioiella, Cristina Vit e Loris Di Giorgio ormai veterani di queste missioni, trovando subito una bellissima e profonda relazione con i coetanei dei campi e il saluto dell’ultimo giorno non è stato affatto facile ed infatti l’addio si è trasformato in un arrivederci.
Il viaggio è servito per prendere contatto con il nuovo responsabile generale dell’oftalmologia, campo dove la Pentalux si muove, concordando nuove strategie per rendere il lavoro dei laboratori, allestiti dall’associazione nel corso degli anni, più efficienti. Insieme a noi presenti anche i responsabili delle due associazioni spagnole Medicos del Mundo e Ajos del Mundo la prima di Madrid l’altra di Barcellona, entrambe attive nell’ambito oftalmico ed insieme si è raggiunto l’accordo di sistemare in maniera drastica i due laboratori principali portando dall’Italia nuovi serramenti per evitare la onnipresente presenza di sabbia nei locali che rendono spesso inservibili le apparecchiature presenti. La missione si è conclusa presso il campo di El Ayun dove si trova Lalla, la ragazza ospitata da Liliana alcuni anni fa per circa un anno e affetta da paraparesi spastica, insieme alle responsabile dell’associazione delle Marche Rio de Oro, Rossana Berini che da diversi anni si occupa e segue delle persone diversamente abili ai campi, si è stilato un programma fisioterapico intensivo e duraturo che darà sicuramente giovamento a Lalla che abbiamo trovato in condizioni particolarmente gravi, programma finanziato interamente dalla Pentalux.
Il viaggio di rientro è stato molto meno faticoso di quello dell’andata, infatti è durato solo 19 ore contro le 26 dell’andata.
5 e 6 febbraio: Omar Mi a Udine
Venerdì 5 e sabato 6 febbraio: due giornate intense per la nostra associazione.
E’ arrivato a Udine Omar Mi, l’esponente diplomatico del Fronte Polisario che è l’organo di rappresentanza del popolo Saharawi in Italia. La Pentalux lo ha accompagnato presso la sede della Giunta Regionale a Trieste dove c’è stato un incontro con l’Assessore con delega ai rapporti internazionali della regione, Seganti.
Lì, Omar Mi ha esposto i problemi del suo popolo, in esilio in Algeria da più di 30 anni. Ha informato l’Assessore di tutte le iniziative diplomatiche portate avanti dal Segretario Generale delle Nazioni Unite che ha voluto intorno ad un tavolo i rappresentanti del Governo del Marocco e del popolo Saharawi. I presenti hanno convenuto sull’importanza di un’iniziativa del Consiglio Regionale volta a produrre azioni concrete a favore dei profughi.
La mattinata di sabato ha visto la partecipazione di Omar Mi e dello scrittore Boris Pahor ad un incontro con gli studenti del Liceo Marinelli di Udine.
L’aula era stracolma di studenti che hanno seguito con grande attenzione e partecipazione le relazioni dei due ospiti sulle sofferenze dei rinchiusi nei campi di sterminio e di un popolo segregato nei campi profughi, in territorio algerino.
La nostra associazione ha organizzato altri due incontri: uno con il senatore del Partito Democratico Pegorer ed uno con la parlamentare europea Serracchiani.
In tali incontri i due esponenti politici si sono impegnati a rappresentare i problemi dei Saharawi presso le Commissioni di Roma e di Bruxelles di cui fanno parte, nell’intento di individuare soluzioni politiche concrete.
28/9: punto sulle attività dell’Associazione
Il giorno 28 settembre ’09, si sono riuniti soci e simpatizzanti della Pentalux, nelle sede di Visionadria, a Porcia (PN) per fare il punto sulle attività dell’Associazione.
E’ stata fatta la relazione sull’attività di accoglienza dei bambini Saharawi, ospitati nelle Scuole materne di Tavagnacco, grazie all’appoggio e alla collaborazione del Comune di Tavagnacco che dura dal 1996.
Sono stati ospitati sei ragazzi e quattro ragazze, di età variabile tra i 10 e i 12 anni, nei primi 15 giorni di agosto.
Sono stati accompagnati in diverse località della Regione, tra cui Sella Nevea, Villa Manin, Cave del Predil, Grado, dove hanno potuto fare un giro in mare con il barcone storico della Lega navale, messo gentilmente a disposizione degli ospiti, entusiasti di fronte a tante meraviglie e a tanta acqua.
Hanno anche potuto assistere ad un concerto dei Caramel, a Spilimbergo, come oramai avviene da diversi anni; il ricavato, di circa 2000 euro è stato devoluto, ancora una volta, alla nostra Associazione.
Il soggiorno è stato anche un importante momento di coinvolgimento della popolazione del Comune di Tavagnacco che si è spesa in tanti momenti di socializzazione con i ragazzi.
Nel prosieguo delle attività, verrà spedito, in tempi brevi, un camion per la perforazione di pozzi, gentilmente offerto dal sig. Pasut di Porcia; un problema sarà quello di trovare una persona di fiducia sul posto, per lavorare al meglio, evitando sprechi.
E’ stata avanzata la proposta di creare, in loco, una cooperativa tra più associazioni per gestire le attrezzature. Siamo venuti a conoscenza delle recenti alluvioni in Burkina Faso che hanno portato distruzioni anche nella capitale.
Per l’attività di prevenzione dei problemi della vista, inizierà la seconda fase del progetto: dopo il controllo di 30.000 bambini delle scuole della provincia di Nouna, si tratterà di raggiungere anche la popolazione infantile che non frequenta le scuole e questa fase richiede molta organizzazione e coordinamento, tanto più che non sarà più presente la cooperante, come nella prima fase del progetto.
Viaggio in Burkina Faso 1-13 ottobre 2008
Susanna Chiti, Tullio Ceconi, Sante Mariuz (Presidente dell’Associazione), si sono recati in Burkina, nel secondo ed ormai consueto appuntamento annuale (dopo quello di febbraio).
Susanna si fermerà a Nouna per un periodo di circa sei mesi per seguire e coordinare tutte le attività, per conto della Pentalux.
In occasione del loro arrivo, si è tenuta la seconda riunione annuale del Consiglio di Amministrazione del reparto di Oftalmologia dell’Ospedale. Nella riunione è stata fatta la verifica delle attività del Centro.
– Per quanto riguarda il funzionamento ordinario del Centro, la nostra Associazione ha sottoscritto una Convenzione con il Ministero della Sanità del Burkina per svolgere le attività nel rispetto della legislazione vigente e del programma sanitario nazionale.
– Si è stipulato un accordo con il Distretto sanitario di Nouna con il quale sono state precisate le modalità operative, congiunte, di intervento sul territorio.
– Come conseguenza di questi due documenti c’è un riconoscimento ufficiale delle autorità del Burkina della nostra Associazione in ambito sanitario.
– Il Consiglio di Amministrazione ha ribadito che bisogna operare per raggiungere la massima trasparenza nelle forme di finanziamento al Centro. Si è evidenziato un problema di retribuzione del personale, con richiesta di adeguamento del salario ed equiparazione di esso per il personale pagato dallo Stato e quello finanziato dalla Diocesi, che risulta inferiore.
– Si provvederà al completamento e alla conclusione del progetto biennale di depistaggio che coinvolge i bambini delle Scuole Primarie: anche per il secondo anno si prevede il controllo della vista di 15000 bambini. L’Associazione vuole farsi carico anche delle problematiche della vista emerse.
– Si è avuto l’incontro con “Light of the world” una O.N.G. di Vienna che è subentrata nel pagamento del personale non statale all’O.N.G. che si occupa della cecità su base mondiale, la C.B.M., attiva anche in Italia. In un’ottica di collaborazione si è confermato il sostegno futuro al Centro.
– E’ stata sottoscritta una Dichiarazione di continuità nel supportare il Centro da parte della Pentalux, con impegno futuro triennale.
Al rientro in Italia si è cercato un contatto con la Clinica Universitaria di Udine per verificare la possibilità di sviluppare il progetto di depistaggio estendendolo ai bambini che non frequentano la scuola (circa il 70%) e per coordinare, eventualmente, i dati statistici emersi dal controllo della vista.
Siamo in attesa di conoscere gli esiti contabili della Regione Veneto, cui ci siamo rivolti, tramite la nostra sede di Vicenza, per chiedere un contributo per un progetto di costruzione di una struttura in cui sia presente un laboratorio ottico ed un servizio di riabilitazione nel campo profughi di Bol-la, in Algeria sud-occidentale, presso uno dei campi profughi dei Saharawi.
Programmazione delle iniziative per il 2008/2009
Conclusa l’attività nelle scuole dell’anno scolastico 2007/08, con un concerto dei Caramel, rivolto ad alunni, genitori e popolazione di Feletto Umberto, è ripresa la programmazione delle iniziative per il 2008/09, nel corso di una giornata di riflessione tra soci e simpatizzanti, domenica 28 settembre.
Era necessario ritrovarsi anche per analizzare motivazioni ed impegno dei singoli all’interno del gruppo che, come tanti, ha visto cambiamenti, attraverso defezioni e nuove adesioni. Abbiamo analizzato un documento di Edgar Serrano (prof. di sociologia all’Università di Padova) dal titolo “Cooperare allo sviluppo o sviluppare la cooperazione?”. E’ stato utile riflettere su ciò che siamo, sulle nostre aspettative iniziali ed in itinere, su delusioni, errori e realizzazioni di sei anni di attività.
Tutti abbiamo rilevato che spesso siamo accomunati dalla voglia di fare e di realizzare presto qualcosa, senza tener conto, soprattutto all’inizio, di tempi, aspettative, atteggiamenti culturali di chi “riceve gli aiuti”. Per quanto il dottor Diarra, medico responsabile del reparto di oftalmologia dell’Ospedale di Nouna, nel nord del Burkina, ci abbia ringraziato per essere stati i primi a chiedere alla popolazione locale, attraverso i suoi medici, di che cosa avevano bisogno, il percorso non è stato nè facile nè lineare, anche per l’impossibilità di una continuità quotidiana.
Parte dei problemi di rapporti e di comunicazione si sono risolti con la presenza in loco, per sei mesi (fino a marzo scorso) della nostra cooperante Susanna Chiti che ha svolto un ottimo lavoro, sotto tutti i punti di vista. Il 2 ottobre, con sommo piacere da parte nostra, Susanna è ripartita per Nouna, dove si fermerà per altri sei mesi, per portare avanti il progetto di controllo della vista della popolazione più giovane, progetto finanziato dalla Regione. Insieme a lei sono partiti, per una quindicina di giorni l’ottico Sante Mariuz, nostro Presidente e Tullio Ceconi che segue l’ aspetto amministrativo dei progetti. La presenza di Susanna ci aiuterà ad entrare meglio in relazione con loro, per costruire insieme un modello di intervento e di sviluppo.
Essendo entrati a far parte del Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale, partecipiamo alle riunioni che si effettuano come minimo due volte all’anno, in occasione del viaggio dei cooperanti. Ottenere questo momento, anche formale, di presa d’atto della situazione e delle scadenze improrogabili dei progetti (in particolare quello finanziato dalla Regione) è già stato un grosso risultato, dal momento che non c’era l’abitudine a fare ciò. Avvertiamo la necessità di avere anche là figure certe di riferimento che sappiano mediare tra conflitti, anche personali, dei vari operatori. Cercheremo di individuare un coordinatore locale e di tenerci in stretto contatto.
Cerchiamo anche contatti con gruppi ed associazione che operano in quelle zone. Pur essendoci nella capitale gli uffici locali della Farnesina, poche associazioni si rivolgono a quella struttura. L’Ambasciata ha solo gli indirizzi delle O.N.G. e non si conoscono i piccoli gruppi, magari parrocchiali che operano là. Noi siamo venuti a conoscenza di quella realtà istituzionale, dopo alcuni viaggi. C’è quindi la necessità di collegarci tra noi cooperanti per fare rete. Sarebbe anche importante prendere contatti con i Burkina Be di Spilimbergo che costituiscono una grossa comunità e così pure con quelli di Vicenza, dove vive il nostro socio Flavio Martano.
Per quanto riguarda i progetti futuri, continuerà l’intervento nelle scuole: Annalisa, Tullio ed anche Enrico sono disponibili a recarsi nelle scuole per illustrare la situazione economica e sociale, sia in Burkina che dai Saharawi, anche con l’aiuto di foto e video. E’ stato da poco realizzato un breve filmato sul Burkina da parte di un videoperatore di Lignano che si è recato in Burkina con il gruppo del novembre scorso.
Continuerà il progetto di controllo della vista e prevenzione che si avvale del secondo anno di finanziamento regionale, mentre per il 2008 non disporremo di finanziamenti regionali, a causa dei ritardi e dei problemi subentrati nella realizzazione dell’attuale progetto che deve ancora essere concluso.
Si effettueranno serate informative con enti ed istituzioni con cui siamo (ed entreremo) in contatto. Ci incontreremo più spesso tra noi, con la disponibilità a far partecipare chiunque sia interessato.
Abbiamo anche discusso delle nostre finanze e del modo di incrementarle: un sistema da incentivare sarà senza dubbio la raccolta del 5 per mille, anche se i soldi si vedono, generalmente, due anni dopo.
Finalmente abbiamo finito di pagare la jeep, sostituita a quella incidentata!
News sul Progetto Scuole al 15 marzo
Si è conclusa, sabato 15 marzo, la fase di collaborazione con le scuole, per far conoscere la realtà socio-politica, climatica e culturale dei Paesi in cui opera la Pentalux, nonché le problematiche connesse ai progetti ed al lavoro di volontariato.
L’impegno è stato portato avanti dai tre soci dell’Associazione Enrico Astorina, Tullio Ceconi ed Annalisa Vucusa che si sono recati in diverse classi dell’Istituto Comprensivo di Tavagnacco e della Scuola Media di Porcia. Entrambi i Comuni sono sede dell’Associazione e con le Scuole erano stati presi contatti già a settembre al momento della programmazione di inizio anno.
Molto articolato è il progetto delle Scuole di Tavagnacco che prevedeva momenti di incontro a inizio d’anno, nella fase conoscitiva dei primi di marzo ed in quella conclusiva di fine maggio che raggiungerà il suo apice con il concerto dei Caramel.
A marzo i tre soci sono intervenuti nella singole classi, in base agli accordi presi con i docenti, ed hanno trattato l’argomento della cooperazione in ambito locale, regionale, nazionale ed internazionale ed anche la problematica della carenza d’acqua sia dai Saharawi che in Burkina Faso.
Alle spiegazioni si alternavano filmati ed immagini, frutto dell’esperienza diretta dei partecipanti ai viaggi in Africa. Bambini e ragazzi hanno risposto con attenzione ed interesse, rivolgendo domande pertinenti e commentando le immagini con viva partecipazione.
Viaggio dai Saharawi ed in Burkina Faso dal 12 al 28 febbraio 2008
Dopo due viaggi effettuati in Burkina Faso, da soci e volontari, nel 2007, per progettare e iniziare, con il personale locale, il controllo della vista dei bambini in età scolare e potenziare il reparto oftalmologico di Nouna, agli inizi del 2008 (dal 12 al 28 febbraio) sono partite sette persone per recarsi nei campi profughi dei Saharawi e prendere atto della situazione: dal punto di vista politico, nulla è cambiato. Il loro Governo, in esilio, rieletto a febbraio, ha dato il termine del 2009 per risolvere il problema del referendum, a costo di riprendere le armi per rivendicare il diritto all’autodeterminazione.
I laboratori ottici allestiti dalla Pentalux, insieme ai tecnici locali, funzionano abbastanza bene e la bontà del lavoro è stata ribadita anche dal Ministro della Sanità, con cui i volontari hanno avuto un incontro. Con due voli per raggiungere il Burkina (Tindouf – Algeri – Ouagadoudou) cinque volontari sono atterrati nella capitale per poi raggiungere Nouna dove si sono ritrovati anche con l’ottico e l’oculista che nel frattempo si erano recati in un ospedale della Costa d’Avorio per effettuare operazioni, che, per il momento, non possono essere eseguite da medici locali, in quanto mancano. Il lavoro di screening della vista, portato avanti nei villaggi, dopo un faticoso rodaggio iniziale, procede bene grazie anche al valido aiuto della nostra cooperante Susanna, che ha preso veramente a cuore il progetto. La sua collaborazione finirà il 20 marzo e noi speriamo che possa riprendere a settembre.
Durante la settimana di permanenza, si è riunito il Consiglio di Amministrazione del reparto di oftalmologia dell’ospedale, di cui fa parte anche la Pentalux, per approvare il bilancio di previsione del 2008 e per valutare alcuni problemi organizzativi legati al funzionamento del centro (personale, medicinali, servizio sul territorio). Si è inoltre fatto il punto, insieme ai partner locali (Curia e Distretto sanitario) del lavoro di depistage della vista dei bambini.
Cronaca del viaggio nei campi profughi Saharawi
Rieccoci tutti a casa sani e salvi ma stanchissimi per il tantissimo lavoro fatto e per il viaggio di rientro massacrante.
E’ stata un’avventura che ha avuto anche un risvolto tragico dal momento che l’ultimo giorno, sull’aereo per il rientro ad Algeri, un passeggero che era stato imbarcato per essere trasportato urgentemente all’ospedale della capitale algerina è purtroppo deceduto.
Dopo mezz’ora di volo (l’aereo era partito con tre ore di ritardo per aspettare il paziente) è ritornato all’aeroporto di partenza da dove siamo ripartiti alle sei del mattino, il decollo era previsto per mezzanotte.
Al nostro arrivo nei campi profughi Saharawi il 24 dicembre la prima sorpresa, 15 pacchi sui 43 spediti non erano giunti a destinazione, così abbiamo dovuto aspettare tre giorni per iniziare il lavoro.
Nel frattempo abbiamo visitato alcuni accampamenti e portato circa 150 kg di medicinali all’ospedale del campo di Dakla che dista 150 km dal campo dove alloggiavamo.
Fortunatamente giovedì alle due del mattino è arrivato anche il materiale mancante e così di buon ora abbiamo iniziato i lavori per il ripristino di tutto l’impianto elettrico e dell’illuminazione delle varie stanze del laboratorio ottico.
I due tecnici ottici, partiti insieme al gruppo, intanto hanno riparato ed installato tutti i macchinari, hanno riordinato tutto il magazzino catalogando tutte le montature e le lenti in vetro già presenti e quelle portate da noi.
Il lavoro iniziava alle nove del mattino per terminare alle sette di sera con una piccola pausa di mezz’ora per il pranzo, la sera pur stanchissimi ci ritrovavamo tutti sotto una tenda e bevendo il tradizionale the ed al suono della chitarra contavamo e ridevamo finché gli occhi si chiudevano per il sonno.
Abbiamo passato un Natale ed un Capodanno unici ed indimenticabili, ammirando le stelle che all’orizzonte toccavano terra, pensando sempre al lavoro che ci attendeva la mattina seguente con il timore di non riuscire a terminarlo.
Ogni giorno era un’avventura, all’inaugurazione, come per magia, sono scomparse le forbici per tagliare il nastro tricolore e così ci siamo dovuti arrangiare con un coltellaccio comunque ben affilato.
A lavoro terminato e dopo aver mangiato chili di sabbia e polvere pulendo tutto il laboratorio, abbiamo ammirato con orgoglio quello che avevamo realizzato.
Non è stato facile far convivere quotidianamente diciotto persone con abitudini e caratteri diversi, ma grazie all’intelligenza e maturità di tutti non è mai nato nessun battibecco, anzi tutti quanti abbiamo scherzato e riso facendoci battute a vicenda, tutti avevamo lo stesso obbiettivo da raggiungere e a quell’obbiettivo erano focalizzati i nostri pensieri.
Non sono mancati i brindisi con un buon vino e grappa nostrani portati dal bel Friuli, il salame che ci accompagnava si è dimostrato al quanto scarso così da farci tirare solo tanta gola, ma era da mettere in preventivo prima della partenza, che tutto non poteva filare liscio.
Ora per tutti i diciotto “matti” ricomincia la quotidianità con il lavoro di sempre e con un occhio rivolto sempre all’orologio, con il telefono all’orecchio e le code ai semafori.
A pensarla bene già ci manca il deserto…