Le iniziative di solidarietà con i Saharawi in Italia iniziano quasi subito dopo l’invasione del Sahara Occidentale da parte del Marocco, ma si cominciano a concretizzare con la presenza dei primi gruppi di bambini saharawi che vengono in estate in Toscana, agli inizi degli anni ’80.
Attraverso l’ospitalità dei bambini e i viaggi di conoscenza, in questi anni sono sorti numerosi comitati e associazioni di solidarietà e si sono moltiplicati i gemellaggi.
La Toscana continua a dare gli aiuti più sostanziosi nel movimento (sono 130 i comuni gemellati), ma si sono lentamente sviluppate delle iniziative in quasi tutte le regioni d’Italia.
L’attività dell’Associazione Nazionale di Solidarietà con il Popolo Saharawi che coordina tutto il movimento si impegna prevalentemente in tre punti:
1) l’attività di sostegno politico alla causa saharawi attraverso la mobilitazione degli enti locali e la pressione sul governo italiano e sull’Unione Europea;
2) l’invio di aiuti alle tendopoli saharawi e il sostegno a progetti di intervento e all’ospitalità di saharawi per motivi di studio o di salute;
3) l’ospitalità di gruppi di bambini saharawi in estate.